Crescere nei social network richiede tempo e costanza, ma anche le giuste parole chiave. Nessun problema: ti spieghiamo come fare.
Ogni social network ha il suo tono di voce, ogni utente ha le parole chiave che lo definiscono. I prodotti o i servizi che offri infatti, hanno delle caratteristiche precise: trovare le parole giuste per proporli è fondamentale.
Quando parliamo di parole chiave riguardo ai social network, non ci riferiamo soltanto alle keywords intese in ottica SEO, cioè quelle che consentono all’utente di trovarci. Nei social network le parole chiave sono quelle che spingono l’utente a seguirci: sono quelle che ci definiscono, attraverso cui l’utente si interessa a noi.
Non c’è una tecnica per scegliere le giuste parole chiave per i social network, ma scuramente esistono buone pratiche di scrittura. Vediamo quali accorgimenti usare per il tuo copy.
Social network e parole chiave: a ognuno le sue
Chiunque sia iscritto a un social network, sa che ciascun social ha delle peculiarità. Di conseguenza, gli utenti utilizzano ognuno di loro in maniera diversa e con scopi differenti.
Ciò che non cambia però, è che il feed dei social network scorre sempre nei momenti liberi. L’utente “scrolla” il feed nei momenti morti: durante una pausa a lavoro, mentre è in autobus, in attesa di sedersi a tavola. Perciò, prima di parlare di social network e parole chiave, ecco la prima regola da osservare: semplificare il linguaggio.
Conversare con il cliente
Nessun tecnicismo né tono di voce pomposo: l’utente vuole trovare qualcosa di interessante, ma non si sta approcciando a una relazione scritta. Dobbiamo conversare con lui, senza dimenticarci mai che stiamo instaurando una relazione con l’utente.
Lo scopo finale, ovviamente, è quello di trasformare l’utente in cliente. E per raggiungere questo obiettivo, l’utente deve sentirsi vicino a noi: rivolgersi a lui in maniera informale, dandogli cioè del tu, è la soluzione ideale.
Attenzione però: semplicità nel linguaggio non equivale a superficialità.
Social network: quali parole chiave
Chiarito che comunicarsi su un social professionale come LinkedIn è diverso dal farlo su un social centrato sull’immagine come Instagram, quando si scrive un copy occorre scrivere in maniera semplice e dare del tu al lettore. Dovremo cioè scegliere il tono di voce adatto.
Ma passiamo alle parole chiave per i social network. Alcune definiscono il tuo prodotto e i tuoi servizi, perciò sono imprescindibili: se realizzi siti web ad esempio, “siti web” è scuramente una keyword che ti descrive.
Nella narrazione social della nostra attività però, vi sono altre parole chiave che ci caratterizzano. Quelle che riguardano i valori a cui ci atteniamo, la nicchia in cui ci inseriamo, la filosofia professionale a cui ci ispiriamo.
Tornando all’esempio precedente, ipotizziamo di realizzare siti in Joomla. Magari perché preferiamo questo linguaggio a WordPress: l’utente che sposa il nostro stesso approccio, sceglierà noi. Entrerà cioè nella nostra community virtuale: se un giorno avrà bisogno di un sito, molto probabilmente si rivolgerà a noi.
Vi sono poi altre parole chiave che potremo utilizzare per i nostri social network. Partiamo dal presupposto di conoscere il nostro target e i bisogni che possiamo risolvere con i nostri prodotti (o servizi). Mano a mano che iniziamo a comunicarci sui social, dovremo “fare amicizia” con gli utenti: facciamo domande, sondaggi, chiediamo opinioni. In questo modo, potremo migliorare la nostra offerta: non solo potremo sviluppare nuovi servizi tarati ad hoc sui nostri clienti, ma avremo nuove parole chiave che ci distinguono dalla concorrenza.
Le parole da non usare
Abbiamo parlato di social network e parole chiave che ci caratterizzino e distinguano dalla concorrenza. Se non c’è una regola precisa per scegliere le nostre keyword nei social, vi sono però dei termini da non usare.
Si tratta di parole che creano diffidenza nell’utente o comunque lo allontanano: l’opposto di quanto vogliamo, dato che usiamo i social proprio per “agganciare” il nostro pubblico.
Ecco allora un breve elenco:
- Frasi fatte e cliché: comunicano l’idea di un testo poco curato e annoiano. L’attenzione nel web dura pochi secondi: se il lettore sa già quale parola seguirà a quella che sta leggendo, perderà interesse. Inoltre avrà l’impressione di essere davanti a un testo come tanti altri.
- Verbi come comprare, imparare, dire, fare: oltre ad essere molto generici, comunicano all’utente l’impressione di non essere accolto. Un po’ come se dovesse necessariamente usufruire dei nostri servizi, o dovesse acquistare per forza i nostri prodotti. Con l’effetto che si allontanerà presto dal nostro profilo.
Le parole da usare
Al contrario, parole come bisogno, segreto, risultato, offerta, gratis, hanno un impatto positivo. Il lettore si sente accolto: gli stiamo rivelando un’informazione utile, spiegandogli come ottenere qualcosa di concreto. Senza che si senta un cliente da spremere. Insomma: stiamo dando valore al lettore.
Un’altra soluzione è quella di utilizzare la formula verbo servile + infinito, così che la nostra indicazione non venga percepita come imposizione. Un esempio? Eccolo: “scopri come puoi trovare le giuste parole chiave per la tua strategia di marketing”.
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