Intelligenza artificiale: tutti l’abbiamo sperimentata almeno una volta nella vita. Magari nelle sue forme più semplici, ma comunque si trattava di intelligenza artificiale: l’assistente di Google che risponde alle nostre domande, il chatbot per la customer care, le sponsorizzazioni tarate in base alle nostre ricerche in rete.
I primi studi iniziano negli anni ’40; l’intelligenza artificiale, abbreviata come AI, è uno degli argomenti più affascinanti in ambito informatico ed elettronico. Ma soprattutto, è un’alleata su cui tante aziende hanno già deciso di puntare.
Ma vediamo più nel dettaglio cos’è l’intelligenza artificiale, come funziona e come può migliorare i tuoi servizi.
Intelligenza artificiale: cos’è
Con l’espressione intelligenza artificiale si intende un insieme di hardware e software che riproducono il funzionamento dell’intelligenza umana. Cioè un sistema che non esegue sulla base di un linguaggio scritto dai programmatori, ma in grado di prendere decisioni sulla base di un apprendimento: proprio come l’essere umano, che agisce in base alle sue esperienze.
Gli algoritmi elaborano un’enorme mole di dati: sulla base di questi, a seconda di ciò che ha “capito”, il sistema risponde. L’intelligenza artificiale processa il linguaggio naturale e le immagini, rispettivamente gli ambiti del Natural Language Processing e dell’Image Processing.
A seconda della complessità delle risposte inoltre, l’intelligenza artificiale può essere classificata come debole o forte, weak AI e strong AI.
Come funziona l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è di vari tipi: da quella che ci sfida al computer fino ai robot della Boston Dynamic. In tutti questi casi però, il funzionamento è sempre lo stesso: raccogliere una grande mole di dati, aggregarli per estrarre degli schemi comportamentali, individuare così dei meccanismi comuni e, infine, prevedere il comportamento successivo.
Esistono otto classi di intelligenza artificiale, le quali individuano poi anche i relativi utilizzi dell’AI stessa. Si tratta di:
- Autonomous vehicle: riguarda la guida automatica dei mezzi
- Autonomous robot: l’intelligenza artificiale al servizio di robot in grado di muoversi in maniera autonoma, adattandosi alle situazioni (l’esempio più famoso è quello dei già citati robot della Boston Dynamic)
- Intelligent object: oggetti che sfruttano l’intelligenza artificiale interagendo sia con gli oggetti circostanti che con le persone
- Virtual assistant e chatbot: grazie all’intelligenza artificiale, il primo contatto con il cliente che chiede assistenza viene gestito in maniera automatica
- Recommendation: sono le raccomandazioni sulla base dei nostri gusti e interessi
- Image processing: processamento di immagini e video per il riconoscimento degli oggetti ripresi
- Language processing: l’intelligenza artificiale processa il linguaggio, con una comprensione sempre più approfondita. Fino alla produzione autonoma di testi.
- Intelligence data processing: qui l’intelligenza artificiale è utilizzata per prevedere, dunque anticipare, eventuali frodi
Intelligenza artificiale: gli utilizzi
Come abbiamo visto, l’intelligenza artificiale permette una serie di utilizzi molto diversi tra loro. In particolare, viene utilizzata dalle banche, nel settore finanza e assicurazioni, nell’automotive, nel settore energia e nella logistica.
Grazie all’AI infatti, si possono strutturare una serie di servizi che fanno risparmiare tempo al cliente e al dipendente dell’azienda.
In particolare, sono usate dalla grandi aziende: numeri alla mano, secondo una rilevazione del Politecnico di Milano, il 56% di esse ha avviato processi di intelligenza artificiale. Una percentuale più bassa rispetto a quella europea, ma comunque consistente: senza considerare che, con il tempo, la consapevolezza rispetto questi strumenti sarà sempre più ampia.
L’intelligenza artificiale in Italia
Le aziende che in Italia hanno investito in intelligenza artificiale, lo hanno fatto per snellire l’assistenza al cliente e la selezione dei candidati, In pratica, l’AI viene usata maggiormente per un primo rapporto con l’esterno: chatbot e assistente virtuale per rispondere alle prime richieste (e poi, eventualmente, mettere in contatto il cliente con il personale), scrematura dei cv che arrivano in azienda.
Un altro ambito in cui le imprese italiane hanno investito in intelligenza artificiale è l’automatizzazione di operazioni semplici, oppure l’elaborazione di dati complessi che un dipendente non riuscirebbe a gestire. In questo modo, le energie della persona possono essere indirizzate laddove, invece, i software non possono essere utili.
Ovviamente, l’intelligenza artificiale è dove c’è un Pixel di Facebook che monitora gli utenti che grazie a una sponsorizzata, approdano al tuo sito dalla pagina social. C’è quando negli e-commerce, attraverso i prodotti visualizzati, il sistema ci propone quelli che ci potrebbero piacere. C’è quando salviamo immagini e documenti in un sistema di archiviazione in rete, oppure quando quelle immagini e documenti li condividiamo con dei colleghi per lavorarci insieme.
Ma l’intelligenza artificiale è anche quando in relazione a una determinata parola chiave, il cliente trova l’articolo del nostro blog. Oppure nei filmati delle videocamere di sorveglianza, nella mail che ci arriva quando qualcuno ha tentato di accedere ai nostri profili social da un luogo insolito.
Insomma, l’intelligenza artificiale è dietro l’angolo in ogni momento della nostra quotidianità.
Hai pensato di implementare l’AI per il tuo business? E come? Gli utilizzi sono davvero tanti, non ti rimane che iniziare a progettare: capire quale processo automatizzare e implementarlo.