L’Intelligenza Artificiale (anche chiamata “IA”), cioè la capacità delle macchine di riprodurre determinate attività umane, è uno strumento informatico il cui sviluppo sta procedendo a ritmi a dir poco incredibili: nel giro di pochi anni, grazie ad essa, è stato possibile mettere a punto sistemi di creazione di contenuti oppure di sottotitoli e traduzioni automatiche sempre più accurati. E questo giusto per fare un paio di esempi rispetto ad un’infinità di altri campi di applicazione potenziali.
Se nei primi anni, infatti, il rischio di errore dell’Intelligenza Artificiale poteva essere piuttosto alto, nel corso del tempo è stato possibile affinare questo strumento al punto tale da creare qualcosa di molto vicino a quello che un essere umano in carne e ossa potrebbe produrre. I miglioramenti non si notano più, tra l’altro, di anno in anno, ma di settimana in settimana o di mese in mese. Un cambiamento, questo, che ci porta a pensare che in futuro alcune specifiche attività umane verranno quasi del tutto soppiantate dall’Intelligenza Artificiale.
Questo “quasi” è molto importante, perché i dubbi rispetto alla possibilità di creare contenuti (soprattutto in ambito puramente creativo) solo ed esclusivamente tramite IA sembra essere un’utopia, perlomeno nel brevissimo termine.
Si possono scrivere articoli solo ed esclusivamente con l’Intelligenza Artificiale? Possibilità e limiti di questo strumento
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La risposta a questa domanda passa per forza di cose per una premessa di fondo: alle condizioni attuali la risposta è sì, è possibile scrivere articoli con l’Intelligenza Artificiale, ma con un paio di riserve. Prima di tutto vale la pena specificare di che tipo di testo stiamo parlando: un contenuto molto tecnico, ricco di numeri e statistiche può senza dubbio essere affrontato da un’Intelligenza Artificiale rispetto ad un articolo editoriale, dove oltre all’analisi di dati è sicuramente necessario un punto di vista da parte dell’autore.
Inoltre, è fondamentale capire che margine di errore siamo disposti ad accettare, visto e considerato che per come stanno le cose oggi è certo che all’interno di un articolo interamente scritto da un’intelligenza artificiale spunteranno fuori errori, imprecisioni e refusi. Di conseguenza, in linea generale, come dicevamo è possibile che l’intelligenza artificiale scriva un intero articolo: la discriminante è quanto ci aspettiamo che quell’articolo automatico sia preciso e quanto siamo disposti a metterci del nostro per apportare le modifiche e le correzioni del caso.
In questa fase storica affidarsi solo ed esclusivamente all’Intelligenza Artificiale (per quanto utile) è ancora un grosso azzardo. Risulta infatti necessario coinvolgere l’esperienza umana e servirsi di persone in carne ed ossa che possano occuparsi non soltanto del proofreading ma anche più in generale di “infiocchettare” il discorso con elementi originali e coinvolgenti che difficilmente potrebbero emergere dalla freddezza di un computer.
Quanto detto fino a questo punto, beninteso, è il panorama che ci si pone di fronte in questo 2022: l’evoluzione tecnologica è talmente rapida che questa nostra analisi potrebbe essere smentita dai fatti (il condizionale è d’obbligo) in men che non si dica.
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