In ambito SEO la tecnica della link building ha assunto un ruolo centrale nell’ottimizzazione di un sito. I link in ingresso verso un sito, i cosiddetti backlink, ne aumentano notevolmente l’autorità e il prestigio in termini di ranking agli occhi soprattutto di Google. I siti che ricevono numerosi backlink sono considerati affidabili ed autorevoli, quindi l’algoritmo di Google li premia proiettandoli nei primi risultati della serp.
Tuttavia, molti siti hanno provato a manipolare la page rank con pratiche illecite o ritenute comunque scorrette da Google.
Avrai a disposizione:
- Oltre 60 strumenti AI per creare contenuti di qualitĂ
- PiĂą tempo per dedicarti alla creativitĂ , senza frenesia
- Contenuti d’impatto che attraggono lettori e visitatori
Tutto con un semplice click.
Proprio per questo motivo Big G ha inasprito notevolmente i controlli infliggendo delle penalizzazioni per fermare gli abusi e fare in modo che il link ad un sito sia assolutamente naturale e non forzato.
Bisogna evitare di commettere alcuni errori che non portano alcun beneficio e che, anzi, causano pesanti penalizzazioni fino addirittura al ban dall’indice di Google.
Link building: i fattori da valutare
Autorevolezza e pertinenza dei siti
Innanzitutto è opportuno valutare l’autorevolezza del sito di provenienza, poiché avere backlink da siti poco affidabili non aumenta il proprio ranking. Le metriche SEO per esempio ci tornano utili in questo senso.
Allo stesso tempo bisogna valutare la pertinenza del backlink, poiché ricevere un link da un sito autorevole che però non ha alcuna attinenza col proprio sito non apporta alcun vantaggio. I link andrebbero inseriti all’inizio o alla metà di un articolo con estrema naturalezza, mai nel footer o nella sidebar poiché sono considerati di bassa qualità ed utilizzati spesso dagli spammer. I backlink devono avere provenienze eterogenee per evidenziarne la naturalezza, poiché ricevere un gran numero di backlink dallo stesso sito risulterebbe piuttosto sospetto con gravi ripercussioni sul posizionamento nel motore di ricerca.
La corsa al link potrebbe spingere a raccattare backlink di qualsiasi provenienza come article marketing, comunicati stampa, directory generaliste ecc. Ricevere un back link di scarsa qualità o con una scarsa “authority” in realtà non porta alcun beneficio, quindi è opportuno rivolgere l’attenzione verso siti autorevoli che gravitino nel proprio settore di riferimento.
Fino a pochi anni fa acquistare un link era una pratica molto diffusa; oggi invece Google sconsiglia la costruzione di link artificiali, proprio in un’ottica “meritocratica”, per cui i link bisogna guadagnarli (Link Earning) con contenuti di qualità utili per gli utenti. Ecco perché è bene diffidare di quei servizi che garantiscono montagne di link in cambio di prezzi irrisori, poiché i risultati sono tutt’altro che garantiti e, come detto, si rischiano pesanti penalizzazioni. Da qui la necessità di pianificare in modo puntuale una strategia di link building efficace, affidandosi a dei professionisti.
Al pari dell’acquisto di link anche lo scambio di link era una tecnica molto diffusa fino a qualche tempo fa. Scambiare 2-3 link con siti amici non è una pratica vietata, ma ovviamente non bisogna esagerare poiché c’è il rischio di andare incontro a penalizzazioni. Anche gli schemi di link, le PBN (Private Blog Network) e le triangolazioni sono tattiche ritenute artificiali da Google e quindi non praticabili.
Scelta dell’anchor text
Nella scalata alla serp l’anchor text, cioè il contenuto testuale dove viene inserito il link, svolge un ruolo fondamentale. Bisogna però fare molta attenzione ad utilizzare le chiavi secche, poiché una loro sovraottimizzazione sarebbe vista come una pratica manipolativa e quindi soggetta a penalità.
Link nofollow
Un discorso a parte meritano i link nofollow che non conferiscono alcuna popolarità e solitamente vengono utilizzati nella sezione commenti dei blog o dei forum per evitare la diffusione dello spam. Ai fini del posizionamento non hanno alcuna utilità, tuttavia è necessario avere dei link nofollow nell’ottica di un profilo di backlink naturale. Se non compare alcun link nofollow, il profilo di backlink potrebbe sembrare costruito ed artificioso, condizione che potrebbe far scattare delle penalizzazioni.
Per condurre un valida strategia SEO è opportuno veicolare sul proprio sito backlink in maniera assolutamente naturale seguendo le tecniche descritte.