Tag e categorie sono due frecce importantissime nella tua faretra che però devi usare con saggezza ed oculatezza per far decollare il tuo blog o sito web. Si tratta di tassonomie utili che consentono di organizzare il tuo sito in modo ordinato, dando contemporaneamente a Google maggiori strumenti per trovare i tuoi articoli. Per farti un esempio immagina un aereo che ha bisogno di seguire le illuminazioni sulla pista quando atterra.
Avrai a disposizione:
- Oltre 60 strumenti AI per creare contenuti di qualitĂ
- PiĂą tempo per dedicarti alla creativitĂ , senza frenesia
- Contenuti d’impatto che attraggono lettori e visitatori
Tutto con un semplice click.
Ebbene, allo stesso modo i tag e le categorie sono segnali luminosi che attirano Google, e di conseguenza anche il pubblico, e favoriscono la visibilità del tuo sito.
Dopo questa breve infarinatura possiamo addentrarci nei meandri del SEO e capire cosa sono tag e categorie.
Tag e categorie: definizioni e differenze
Le categorie sono dei contenitori di post, mentre i tag sono delle etichette da applicare ad un articolo per far comprendere meglio il contenuto. Le categorie sono generalmente più ampie e voluminose poiché fanno parte dell’architettura principale di un blog e possono essere considerate dei macro-contenitori. I tag rappresentano un'”etichettatura” più specifica e dettagliata. Ti consigliamo di usare delle mappe mentali collocando al centro il topic, poi le categorie ed infine i tag.
Come gestire tag e categorie
La regola principale richiede di utilizzare una sola categoria e 2-3 tag per ogni articolo. Molti autori, invece, aggiungono un gran quantitativo di tag secondo il concetto “più sono e meglio è“. Aggiungere diversi tag non è scorretto a priori, ma devono essere pertinenti all’argomento e realmente rilevanti, altrimenti diventa una pratica inutile. I tag devono essere utili al lettore ed aiutarlo a scoprire nuovi contenuti e nuovi articoli che altrimenti resterebbero sepolti nel tuo blog.
Fai attenzione a non creare tag e categorie uguali, altrimenti provocheresti una duplicazione poco performante che non migliora la struttura del tuo sito. Allo stesso tempo non creare categorie simili, altrimenti provocheresti un’inutile dispersione dei tuoi articoli. Quando crei una categoria assicurati che in futuro puoi riempirla con contenuti di valore. Creare una categoria per poi aggiungere uno o due articoli davvero non avrebbe senso.
Cosa sono le sottocategorie
Le categorie a loro volta si suddividono in sottocategorie che ti aiutano ad organizzare mentalmente e concettualmente la distribuzione degli articoli. Le sottocategorie sono gerarchicamente inferiori alle categorie e risultano particolarmente utili se il tuo piano editoriale prevede una gran quantità di contenuti.
Se, ad esempio, hai un blog di viaggio sotto la categoria “Vacanze in Italia” puoi aggiungere delle varie sottocategorie relative alle diverse regioni. Puoi raccontare il tuo viaggio a Roma inserendolo nella sottocategoria “Lazio” o descrivere la tua vacanza a Palermo nella sottocategoria “Sicilia“.
Per sfruttare al massimo la relazione tra categorie e sottocategorie puoi utilizzare i “breadcrumb“, le cosiddette “briciole di pane“. Questi collegamenti ricreano fedelmente il percorso che l’utente ha seguito per atterrare sulla tua pagina. Puoi quindi creare una selezione di link interni e di parole chiave da selezionare per facilitare la navigazione del lettore, accendendo quelle luci di illuminazione sulla pista di atterraggio di cui abbiamo parlato nell’introduzione. Come ultimo consiglio, puoi usare i permalink di tag e le categorie nei commenti per indirizzare il lettore verso altri argomenti correlati.