Con l’avvento degli assistenti vocali come Siri e Google Assistant, e le versioni “home” di questi servizi (vedi Google Home e Amazon Echo), la ricerca online sta mutando rapidamente, e di conseguenza anche la SEO dovrà stare al passo con i cambiamenti.
Le query di ricerca sono ciò che motiverà le modifiche nell’ottimizzazione dei siti web, e le ragioni sono decisamente interessanti.
Perché la ricerca vocale cambierà la SEO?
Negli ultimi anni, la Content Creation focalizzata principalmente sui contenuti scritti si è abituata ad incorporare nei processi di copywriting le query di ricerca così come digitate dagli utenti.
Per quanto non sempre risulti semplice inserire un’espressione come “dentista Roma prezzi” all’interno di proposizioni di senso compiuto, gli esperti che si occupano di SEO copywriting conoscono bene quali sono i trucchi SEO efficaci per rendere tutto il discorso digeribile all’occhio umano, ma competitivo per i motori di ricerca.
Ora, però, questi espedienti potrebbero non essere più tanto necessari quanto lo sono stati finora: oltre un terzo del traffico internet quotidiano proviene dai dispositivi mobili, e gli assistenti vocali ne sono ormai parte integrante. E le domande poste a voce sono molto diverse da quelle poste per iscritto, nonostante in fin dei conti l’interlocutore sia sempre lo stesso.
L’importanza del fattore umano
Con il loro avvento, gli assistenti vocali erano imprecisi, poco “svegli”, quasi stupidi. Ci rivolgevamo a loro come un buon italiano si rivolge a chi parla un’altra lingua: urlando e scandendo bene le parole.
Ma grazie alla velocissima evoluzione dell’intelligenza artificiale, del Deep Learning e in particolare del Natural Language Processing, il riconoscimento vocale si fa sempre più preciso, e in grado di capire diversi accenti o particolari difetti di pronuncia.
E questo tutto a suo vantaggio.
Perché quando abbiamo a che fare con la comunicazione orale, siamo molto più propensi ad utilizzare il linguaggio naturale, cioè quello con cui comunichiamo quotidianamente con i nostri pari.
Questo, oltre a sollevare interessanti questioni sulla nostra percezione delle intelligenze artificiali, comporta anche dei risvolti pratici nel campo del content marketing. Quello che prima era “dentista Roma prezzi“, ora diventa una serie di domande o richieste formulate in maniera compiuta:
– Qual è il dentista più economico a Roma?
Oppure:
– Confronta i prezzi dei dentisti di Roma.
Le query di ricerca, quindi, si fanno più lunghe, articolate e complesse, e sostituiscono le keyword singole tipiche delle ricerche online fatte “per iscritto”.
Questo può essere un vantaggio per le tecniche di copywriting:
- Come abbiamo anticipato, inserire frasi di senso compiuto in un contesto scritto è molto più semplice;
- Inoltre, se alla lunghezza della keyword si accompagna una certa specificità della ricerca, sarà possibile sfruttare le cosiddette long-tail keywords ed essere più competitivi su Google, generando di conseguenza più traffico nel proprio sito.
Insomma, in uno scenario che vede l’intelligenza artificiale come nucleo centrale dello sviluppo tecnologico dei prossimi decenni, facciamo tesoro delle conseguenze che le sue innovazioni porteranno nel mondo del marketing, e sfruttiamo il trend in crescita degli assistenti vocali come un’opportunità per creare contenuti sempre più accattivanti per gli utenti e competitivi per i motori di ricerca.